
Inoltre, gli orgasmi non sono soddisfacenti come quelli che provo da passivo. Il desiderio di essere attivo sembrerebbe, insomma, tutto razionale e non proveniente dalle mie più intime fibre. Cionondimeno, vivo la sua mancata realizzazione come leggermente frustrante non solo perché mi impedisce una vasta area di sperimentazione sessuale, relegandomi solo ed esclusivamente ad un ruolo, ma anche perché io attiro non di rado partners sessuali passivi, ai quali mi trovo a dover rinunciare con mio sommo dispiacere, quando sono particolarmente attraenti. Desidererei avere qualche lume su questa situazione: sapere di che cosa si tratti, se abbia dei paralleli e, infine, se ci sia la possibilità di uscirne, magari grazie ad un percorso psicoterapeutico mirato. Riccardo Grazie Riccardo per la sua stimolante domanda, che ci porta a dare una risposta doverosamente articolata, nella quale prenderemo in esame varie ipotesi non potendo conoscere tutti i dettagli della sua situazione. A tal proposito occorrerebbe capire cosa motiva il suo desiderio di versatilità e quali aspettative, pensieri e credenze siano veicolate da tale condotta. Occorre infatti ricordare che il cervello è il mezzo che trasforma delle sensazioni fisiche in vissuti piacevoli o spiacevoli. Le poche ricerche in tal senso mostrerebbero che vi sia meno rigidità di ruoli soprattutto nelle relazioni a lungo termine rispetto ad una maggior aderenza a tali ruoli nei rapporti occasionali.
Alberto, anni Quando avevo 14 o 15 anni cominciai a esplorare il mio corpo dove non avevo mai osato. Sono passato dalle dita a oggetti ogni volta più grandi anche clisteri e cose di questo tipo, a un certo punto ho cominciato a provare piacere, soprattutto quando me lo infilavo fino in fondo. Al dildo aveva messo delle cordicine che le permetteva di usarlo come se fosse parte del suo corpo. Anni dopo scopri il mondo dei travestiti, mi eccitavano moltissimo, non avevo mai avuto un incontro con un ragazzo e la cosa mi eccitava e mi terrorizzava a lo stesso tempo.
Attuale fatto di non avere mai un orgasmo con il mio ragazzo mi fa soffrire davvero tanto Gentili specialisti, mi rivolgo a voi nel esperimento di risolvere un problema di ambiente sessuale: i blocchi psichici che mi impediscono di raggiungere l'orgasmo durante un rapporto con il mio ragazzo. Devo fare un'importante premessa: ho avuto coppia storie importanti prima della mia attinenza attuale, entrambe molto deludenti e traumatiche dal punto di vista sessuale: il mio primo ex era totalmente analfabeta dal punto di vista dell'anatomia effeminato ed era restio a procurarmi capriccio, facendomi persino sentire in colpa Per questo motivo, mi limitai ai preliminari, e fortunatamente lo lasciai. Il mio secondo ex, invece, soffriva di agitazione da prestazione e si vergognava a farsi toccare e a mostrarsi arido, tanto da rifiutare sia di applicare sia di ricevere sesso orale, e non voleva fare sesso perché sosteneva che, una volta persa la verginità, io sarei cambiata caratterialmente. Non ho mai avuto un orgasmo con nessuno dei due e ho imparato a compensare in solitudine la mia delusione sessuale, tramite autoerotismo basato sull'immaginazione, su testi erotici e video pornografici. Insieme lui ho perso la verginità e mi sono sentita amata e rispettata anche a letto: si tratta difatti di una persona generosa, amante dei preliminari, che si prodiga per darmi piacere in ogni modo e affinché non ha nessun problema a applicare rapporti sessuali con le giuste protezioni. Tuttavia, per quanto io abbia esausto un piacere molto intenso sia a livello emotivo che fisico, non ho ancora raggiunto l'orgasmo neanche con egli.