
Luca Di Tolve ricorda. Ricorda tutto, non serve evocare le Muse. E la droga: a fiumi, che scorre nei sotterranei della patina addolcita del mito Lgbt che mostra il suo volto presentabile per fare incetta di consenso e di soldi. Solo sesso. Ex gay. Invece Luca è un uomo, prima di tutto. Un uomo che ha sofferto, è sceso negli abissi del dolore ed è risalito guardando in faccia quel dolore che per tutti era soltanto normale.
Dal 3 ottobre al 17 febbraio Milano, Fabbrica del Vapore. Grida allo scandalo e censure. Quanto rumore per un mucchio di ossa, qualche muscolo, un paio di tendini e una superstrada di arterie. Questo è colui che provoca una mostra scientifica insieme cadaveri che giocano a poker e cavalieri col cuore in mano letteralmente col cuore in mano. Niente di più banale per vendere uno esibizione, niente di più efficace per ignoranti o sapienti in materia. Nessuno è obbligato a vederla, nessuno dei cadaveri plastinati è stato obbligato sotto angoscia a morire e farsi imbalsamare.
Finalmente l'opinione pubblica ha scoperto quello affinché da anni denuncio. Luca Di Tolve ricorda. Ricorda tutto, non serve celebrare le Muse. Tutto è impresso nella sua memoria: l'odore nauseabondo dei corridoi dove si pratica il glory hole, quelle braccia infilate negli orifizi più intimi. E la droga: a fiumi, che scorre nei sotterranei della apparenza addolcita del mito Lgbt che esibizione il suo volto presentabile per attivitа incetta di consenso e di soldi. Entrano nei locali mostrando la abbonamento dell'associazione di appartenenza, che garantisce l'esclusività del club e vengono dotati di preservativi a vagonate. Poi per esse inizia la giostra infernale tra glory holes, labirinti e sling room, con saune promiscue e sale massaggi ove l'obiettivo finale è quello di usarsi senza relazioni. Solo sesso. Solo abbandono.